IntroduzioneIntroduzione
La critica non è il il tempo di pensare.
Pensate in anticipo sul tempo.
John Cage
Poesie, frammenti e morceaux poggiano sulla sinestesia dello sguardo cieco interiore, nutrito dei flussi opalescenti percettivi attorno e radicati nella mentale reminescenza, sulla esplorazione sonora lessicale, ritmi e scale, mantram Terra e Cielo, su un oltranzismo estetico in debitore abbandono all’Empirismo assoluto, in cerca di una Tana, quindi non sulla forma chiusa dei canoni prestabiliti.
Ombra di una ombra, senza corpo, scansando il pericolo di una deriva soggettivistica, in metapsichico dipanarsi di una impalpabile proiezione lanterna magica di visioni, consone ad un ritmo di Melanconia in accordo, quello, col Mondo esterno, saltandolo poi d’ un balzo, in eccesso indicibilmente libero, e l’esserci nella foresta linguaggio scava i termini e traduce in cifre oltre il turbinare delle immagini.
Silenzi quindi, sussurrati alle orecchie da sguardi di bestie e luccicar di riflessi dietro ai monti e fra e foglie, fra la piega della pagina di Autori vividi ed in agguato al percepire.
Questo modo consente l’addio ad un Presente malato, la distanza dal Circostante, lasciando finalmente respirare le passioni felici, come Spinoza lucida Mente espresse, nella gioia del linguaggio, dello scrivere.