DistopicoDistopico

 

L’alba qui arriva rapida e una cruda luce cancella per un attimo il mio fiuto guida sorprendendomi ogni volta.

Buionotte fruscii ancora sospesi e rifugi silenziosi riappaiono.

Resto lontana dal bordo della scarpata e celata dai rovi, bende leggere bagnate di succo di artemisia mi riparano gli occhi il metano diffuso dalle piante raggiunge dati che dal mio ergostratigrafo battono una marcia in acconcia di colubrine cariche e tentacoli di iridio e titanio pronti ad esser lanciati verso antroposauro.

Il mio serico pelo arancionero irto come il ruggito che pronuncio.

Sparo.