UrukUruk
L’Uruk intinse il pennello di scuri setosi capelli nella malachite magica sciolta con la saliva e percorse i contorni prima delle colline e del fiume, che presero vita e scorrere, poi disegnò la Pecora, il Montone, il Lemure, il Gatto, la Scimmia, l’Asino, non dimenticando boschi ed eucalipti per i Koala.
Al centro della elegante oblunga fronte, l’occhio dolce e marrone ammiccò all’inizio di quel Ciclo.
Doveva affrettarsi, si avvicinava la cupola fiammante di Stelle, ed il Dio Sonno.